Un nuovo interessante progetto, lanciato durante il pandemonio, fa rivivere i volti realistici degli antichi governanti romani. Il designer ha lavorato con un’applicazione di apprendimento automatico per creare le immagini. Non c’è modo di sapere se siano accurate, ma sembrano plausibili.
Per quanto ricchi, spesso è difficile non vedere che i personaggi storici ritratti nelle fotografie in bianco e nero sono di una specie leggermente diversa. Di fronte a immagini colorate, può colpire il fatto che i grandi sovrani fossero spesso persone dall’aspetto semplicemente ordinario.
Lo stesso si può dire di figure di cui conosciamo l’aspetto solo dalle loro statue. Possiamo conoscere i loro nomi e qualcosa su di loro, ma, ancora una volta, tutto questo non è del tutto reale. L’immagine dei grandi sovrani viene tratteggiata solo dalle descrizioni che si trovano nelle cronache o nella letteratura. Ma come potrebbero essere realmente?
Il cineasta e progettista di realtà virtuale Daniel Fauchart ha pubblicato immagini sorprendenti e realistiche di 54 imperatori romani basate sulle loro statue. Ha utilizzato l’apprendimento automatico e ha colmato le lacune rimanenti con la sua immaginazione.
Chiarisce che le sue immagini rappresentano solo l’aspetto di queste persone. Sono straordinariamente credibili e anche straordinariamente familiari. Fauchart descrive il tutto come un progetto in quarantena fuori controllo, ma molte persone sono entusiaste di ciò che ha fatto e comprano poster con immagini di imperatori romani.
La fantasia di Voshart è iniziata con un programma di intelligenza artificiale/rete neurale chiamato Artbreeder. L’applicazione online gratuita genera in modo intelligente nuove immagini da quelle esistenti e può combinare più immagini in una sola.
È interessante notare che le persone hanno già utilizzato questo programma per creare quasi 72,7 milioni di immagini. Ma Voshart era più originale e pieno di risorse. Il progetto Imperatori romani è iniziato quando Vauchart ha fornito ad Artbreeder le immagini di 800 busti. Ovviamente, non tutti i busti sono sopravvissuti allo stesso modo.
Il creatore ha dichiarato a Live Science: “C’è una regola empirica nella programmazione dei computer che si chiama ‘rubbish in rubbish out’, e si applica ad Artbreeder. Un busto ben illuminato, ben scolpito, con pochi danni e tratti del viso standard sarebbe abbastanza facile da ottenere come risultato”.
Fortunatamente, alcuni imperatori avevano diversi busti e sono stati ripresi da diverse angolazioni in diverse fotografie. Per i rendering prodotti da Artbreeder, ogni volto ha richiesto circa 15-16 ore di lavoro aggiuntivo da parte di Voshart, che ha dovuto indovinare i dettagli. Si tratta del colore dei capelli e della pelle, anche se in molti casi i tratti del viso suggeriscono una probabile pigmentazione.
Voshart è stato anche aiutato dalle descrizioni scritte di alcuni governanti. Non c’è modo di sapere con certezza quanto spesso le ipotesi di Vauchart abbiano colpito nel segno. Ciò che è chiaro, tuttavia, è che le sue interpretazioni appaiono incredibilmente plausibili quando si confronta uno dei suoi imperatori con la scultura (o le sculture) da cui è stato creato.
Una descrizione dettagliata del processo di Voshart si trova nei suoi post su Medium o sul suo sito web. Vivere un incontro diretto con queste figure antiche e talvolta famigerate è davvero affascinante.